Colletta Alimentare 2011

Colletta Alimentare 2011 - Io ci sarò!

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mercoledì 23 giugno 2010

Più gas ai G.A.S.!

Gruppi di Acquisto Solidale
di Annalisa Boscaino


Pensando al sole caldo del Sudafrica, sono sicura che ci si immagina frutti meravigliosi e succosi che crescono sugli alberi e vegetali saporiti ad arricchire gli orti: questo è vero, ma solo in parte.

Eravamo, infatti, anche noi di questo parere prima di arrivare qui: sognavamo scorpacciate di frutta gustosissima in riva al mare e melanzane e zucchine grandi come cocomeri. Ma dopo settimane alla ricerca di qualcosa stile isola tropicale (le spiagge le abbiamo altroché trovate, quelle si!), ci siamo dovuti rassegnare a mangiare frutta e verdura di qualità generalmente media, anzi i pomodori a volte hanno un colore un po’ spento, direi quasi un rosso-Inghilterra e più di una volta abbiamo fatto facce storte davanti a peperoni venduti a peso d’oro e melanzane ammuffite che giacevano abbandonate da chissá quanto nel reparto frutta e verdura.

Nonostante la lontananza geografica e spirituale dal resto del mondo, la globalizzazione ha fatto breccia anche qui ed è possibile trovare anonimi broccoli anche in piena estate o arance tutto l’anno: a questo punto non capisco perché non importare anche il friariello, ecco!

Ma, friarielli a parte, la differenza sostanziale che abbiamo colto quasi immediatamente è che c’è molta meno informazione sulla provenienza dei cibi: da noi ormai puoi conoscere anche l’albero genealogico di quella povera mucca da cui viene la carne che acquisti o l’orario della deposizione di un certo uovo, grazie all’etichetta. Forse in Europa si esagera un po’ ma devo dire che non fa male sapere da dove arriva il cibo che mangi (come poi venga trattato resta purtroppo un grande mistero..). Qui invece devi andare un po’ a fiuto e fidarti dei cari vecchi 5 sensi per capire più o meno cosa finirà sulla tua tavola. Così con tutto: frutta, verdura, uova, carne..Non c’è (almeno non ancora) quel controllo alimentare spietato che esiste da noi e immagino che una ASL italiana si fregherebbe le mani se facesse un giretto al mercato del pesce di Kalk Bay!

Vale d’altronde anche qui la regola che in città è tutto di qualità più scadente e più costoso quindi un po’ c’è da aspettarselo e come accade per molte altre cose, appena messo piede fuori città, lo scenario cambia decisamente, a cominciare dai prezzi, più sostenibili, finendo ai frutteti, più colorati (ricordiamo ancora il gusto meraviglioso di alcuni manghi che ci ha fatto assaggiare una simpatica fattrice a solo un centinaio di km dalla città), senza contare che conosci da dove viene ciò che ti finisce nello stomaco, che non è poco.

Ma, eureka, siamo riusciti a trovare un angolino di prelibatezze ortofrutticole! E direttamente nel cuore di Cape Town.

Esistono anche qui infatti, come ormai ovunque in Italia ed Europa, i GAS che, ad una modica cifra, ti portano presso un punto di raccolta cittadino, settimana dopo settimana, le verdure coltivate da un contadino vero: quindi ecco che rispuntano i pomodori rosso-Africa, i peperoni acquistati senza dover dare in cambio un rene, rucoletta, zucca e via dicendo..

Certo, bisogna accettare di ricevere per una settimana 5 kg di cipolle e qualche testa di aglio ma questi contadini si impegnano e vanno sostenuti, nei paesi in via di sviluppo – come appunto il Sudafrica - più che in altri luoghi, dal momento che qui esistono delle vere e proprie barriere territoriali che si aggiungono a quelle culturali ed economiche: pensate che fatica deve fare un povero contadino, che potrebbe in principio vendere i prodotti del suo orto ma nella pratica è impossibilitato ad affrontare montagne o deserti o il caldo afoso senza l’attrezzatura necessaria (ad esempio celle frigorifere e camioncini resistenti). Si capisce che da ste parti, date le distanze, è piuttosto improbabile parlare di colture a km zero!

Ebbene, qui accade che alcuni fortunati contadini (non ancora tutti) sono incentivati a coltivare in modo genuino e a vendere nei vicini mercati o punti vendita i prodotti grazie ai fondi a loro destinati dal Dipartimento dell’Agricoltura e grazie appunto a questi GAS, o gruppi di sostegno.

Ci siamo uniti da poco al GAS di Cape Town, che è organizzato da slowfood: ne siamo contenti e il risparmio settimanale che ne deriva comincia ad essere consistente, per la gioia dei nostri intestini e soprattutto di Erik, il nostro fornitore, il quale da poco è riuscito finalmente anche a comprare un frigo e può mantenere per qualche tempo la verdura che produce, oltre ad avere la possibilità di frequentare dei corsi specializzati nel settore per imparare a fare formaggi, yoghurt etc.

E per finire, vi do qui una ricettina simpatica che viene dalla mia mamma: se anche voi fate parte di un gas che nell’ultima settimana vi ha inondato di rape rosse o ne avete nel frigo e non sapete proprio come disfarvene, potreste trovare giovamento dal link che segue.


http://slowfoodcsa.co.za/recipe-of-the-week-loretas-beetroot-gnocchi/



1 commento:

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