“Non bisogna sprecare nemmeno un minuto e neanche un prodotto! Last Minute Market offre servizi che rendono possibile il recupero delle merci invendute, senza valore commerciale, ancora idonee per essere utilizzate”. Questa è la prima frase che ci accoglie sul sito di Last Minute Market, un progetto interdisciplinare nato nel 1998 da un’attività di ricerca del Dipartimento di Economia e Ingegneria dell’Università di Bologna, diventato poi uno spin-off nel 2004.
Last Minute Market è coordinato da Andrea Segrè, preside della Facoltà di Agraria, e cerca di porre un rimedio allo spreco che avviene ogni giorno nelle nostre città, permettendo che il cibo che i supermercati scartano venga donato a mense e centri di assistenza. Trasformare quindi lo spreco in risorsa. Last Minute Market rende possibile il recupero delle merci invendute, che non hanno più un valore commerciale, ma possono ancora essere consumate.
Ogni giorno i supermercati gettano in discarica i prodotti alimentari che, vicini alla scadenza, non possono più essere venduti e comunque non verrebbero acquistati. Chi non ha mai evitato di comprare il latte più vicino nel banco frigo per prendere la confezione dietro, quella più nascosta che però scade due giorni dopo? Questo è un grosso problema per i commercianti, che si ritrovano sugli scaffali merce a breve o brevissima scadenza e sono obbligati a sostituirla con merce “più nuova”.
Frutta e verdura vengono buttate anche se ancora integre. Devono essere esteticamente belle perchè un acquirente medio decida di metterle nel proprio carrello della spesa. Gli standard imposti richiedono che mele e banane siano perfette, senza macchie e ammaccature. Poco importa se cassette piene di cibo vengono buttate nei cassonetti per fare posto ai nuovi prodotti.
Un gruppo di ricercatori e consulenti è disponibile per aiutare gli utenti nell’attivazione della rete di contatti necessaria per avvicinare enti profit (come i supermercati) ai no-profit e per lo svolgimento delle pratiche burocratiche e igienico-sanitarie della distribuzione.
Attualmente Last Minute Market è attivo in nove regioni italiane (Veneto, Emilia Romagna, Lombardia, Piemonte, Liguria, Toscana, Abruzzo, Sicilia e Sardegna) e, grazie a progetti di cooperazione internazionale, anche in Argentina e Brasile.
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