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martedì 1 settembre 2009

Nuovi recuperi: Last Minute Market

Un progetto dell’Università di Bologna si occupa di favorire il riutilizzo delle risorse alimentari che i supermercati scartano ogni giorno.

di Francesca Petrera



“Non bisogna sprecare nemmeno un minuto e neanche un prodotto! Last Minute Market offre servizi che rendono possibile il recupero delle merci invendute, senza valore commerciale, ancora idonee per essere utilizzate”. Questa è la prima frase che ci accoglie sul sito di Last Minute Market, un progetto interdisciplinare nato nel 1998 da un’attività di ricerca del Dipartimento di Economia e Ingegneria dell’Università di Bologna, diventato poi uno spin-off nel 2004.

Last Minute Market è coordinato da Andrea Segrè, preside della Facoltà di Agraria, e cerca di porre un rimedio allo spreco che avviene ogni giorno nelle nostre città, permettendo che il cibo che i supermercati scartano venga donato a mense e centri di assistenza. Trasformare quindi lo spreco in risorsa. Last Minute Market rende possibile il recupero delle merci invendute, che non hanno più un valore commerciale, ma possono ancora essere consumate.

Ogni giorno i supermercati gettano in discarica i prodotti alimentari che, vicini alla scadenza, non possono più essere venduti e comunque non verrebbero acquistati. Chi non ha mai evitato di comprare il latte più vicino nel banco frigo per prendere la confezione dietro, quella più nascosta che però scade due giorni dopo? Questo è un grosso problema per i commercianti, che si ritrovano sugli scaffali merce a breve o brevissima scadenza e sono obbligati a sostituirla con merce “più nuova”.

Frutta e verdura vengono buttate anche se ancora integre. Devono essere esteticamente belle perchè un acquirente medio decida di metterle nel proprio carrello della spesa. Gli standard imposti richiedono che mele e banane siano perfette, senza macchie e ammaccature. Poco importa se cassette piene di cibo vengono buttate nei cassonetti per fare posto ai nuovi prodotti.

L’idea di Last Minute Market è semplice: applicare uno schema Win-Win, ovvero un progetto a somma positiva, in cui tutti gli attori che partecipano ne escono vincitori. I beni raccolti, mediante il meccanismo del dono, sono resi disponibili ad enti e associazioni che offrono assistenza a persone in condizioni di disagio sociale. Il supermercato ci guadagna per i vantaggi fiscali che ne ottiene, gli utenti finali ci guadagnano, la comunità ci guadagna e si riducono anche le spese per lo smaltimento dei rifiuti.

Un gruppo di ricercatori e consulenti è disponibile per aiutare gli utenti nell’attivazione della rete di contatti necessaria per avvicinare enti profit (come i supermercati) ai no-profit e per lo svolgimento delle pratiche burocratiche e igienico-sanitarie della distribuzione.

Attualmente Last Minute Market è attivo in nove regioni italiane (Veneto, Emilia Romagna, Lombardia, Piemonte, Liguria, Toscana, Abruzzo, Sicilia e Sardegna) e, grazie a progetti di cooperazione internazionale, anche in Argentina e Brasile.

Il progetto è stato ampliato e oggi non si parla più solo di cibo perchè nella raccolta sono inclusi anche prodotti non alimentari.

Text Box: Foto di Wikimdia CommonsAl Last Minute Food si sono aggiunti Lmm BOOK che ridà vita a libri stoccati nei magazzini delle case editrici e destinati al macero, Lmm PHARMACY che recupera prodotti farmaceutici non commercializzati a favore di enti assistenziali con personale medico qualificato, Lmm HARVEST che offre la possibilità di raccogliere prodotti ortofrutticoli rimasti nei campi che altrimenti non avrebbero sbocchi commerciali, Lmm SEED che si occupa del recupero di prodotti delle industrie sementiere per trasformarli in risorse per i paesi in via di sviluppo, Lmm CATERING che offre un servizio innovativo che permette il recupero dei pasti pronti e Lmm NO FOOD che permette il recupero dei beni non alimentari.

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