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martedì 1 dicembre 2009

Carsolana vs Barcolana

La risposta carsica per tutti i triestini che la Barcolana l’hanno vista sempre solo con il binocolo, per tutti quelli che solo a vedere una barca sentono mal di mare, e per chi la folla se la evita è meglio...la soluzione ha due ruote!!

di Anna Sustersic


11-10-09 Domenica di ottobre. Calda seconda domenica di ottobre, cielo terso, aria limpida. Caffè. Guardo il mare e da triestina so che, come ogni anno, questa domenica di ottobre il lato patriottico del mio cuore avrà un tremito con quel primo caffè, vista mare. Sono anni che questo primo caffè lo bevo piano, contando le vele...perdendomi alla terza, e di intravedere quel poco di mare che resta fra le migliaia bianche. Spettacoloso effetto Barcolana! Sono anni che guardo e penso “il prossimo anno sarò li in mezzo” ma nemmeno questo è QUEL prossimo anno. Fastidio. Ok mi dico con un moto di stizza: io non ho te ma quest’anno tu non avrai me. Seconda domenica di ottobre alternativa, lascio la città. Obbiettivo: dimenticare l’ingrato mare e le sue festose barche. Si sale, bici, fuga. Cerco di organizzare un itinerario che prenda il tempo necessario a permettermi di tornare a festa finita e che sia tanto bello da farmi dimenticare l’ingrata regata.

Partenza: Opicina. Pedalo veloce, ignorando l’euforico traffico e quella frizzante ansia da parcheggio selvaggio che sta ostruendo la strada. Via, passata Opicina, destra proseguo verso Banne. Sulla sinistra il bivio per il laghetto, ci siamo quasi, ancora pochi metri e poi sulla sinistra lo sterrato che mi permette di sparire. Bosco fitto, ombroso, strada piana, mi rilasso; alla prima biforcazione tengo la destra e seguo il rumore dell’autostrada che so, dovrò superare. La raggiungo, costeggio brevemente, la sottopasso, risalgo e finalmente sulla sinistra mi inoltro nell’ombra. Si riduce e stretto si snoda in un’avviluppante sequenza di querce e carpini. Comincio a dimenticare i rumori. Ho giusto il tempo di abituarmi all’ombra e alla sensazione di avviluppamento vegetale che il bosco si apre. Mi ritrovo in un ambiente prativo. Grandi querce, luce dorata, muretti bianchi e muschiosi e curatissime radure. Mi prendo un po’ di tempo per il paesaggio. Sembra di essere altrove, altro mondo, altro tempo, qualche grande tenuta inglese... paesaggio nordico... la Contea!!! Proseguo verso sinistra. L’ambiente qui è stupendo e il non avere più pietre sotto le ruote se da un lato toglie in “impresità” dall’altro permette mani sui fianchi e pedalata pigra. Proprio questo richiede il paesaggio qui, sicuramente merita calma e rilassata attenzione, premiando con attimi di pura pace! Raggiungo l’abisso di Trebiciano (segnalato da tabella merita una sosta quella che per anni è stata la cavità più profonda al mondo!) Attraversato il confine in breve mi ritrovo ad Orlek (nuova uscita dal tempo). Seguo la stradina asfaltata che sale una collina, prima invisibile, nel bel mezzo del paese (segnali b/r). Al culmine della breve ma intensa salita mi fermo provata davanti ad un noce: il confine di Orlek. Davanti a me una strada asfaltata, dimensioni timide, ancora un paio di metri a destra, la attraverso (sempre segnali b/r). Ambiente ameno: nessun rimpianto per il mare regatoso. Il sentiero rosso “fojarola” si stira pacifico fra i prati, immettendosi in breve su un più ampio sterrato. A sinistra. Scendo dolcemente fino a ritrovarmi a Sežana. Cerco la chiesa subito dopo la quale giro a sinistra. Non fosse domenica mi fermerei, a pochi metri da qui c’è un’ottima cantina (Vinakras) il cui spumante di terrano (Kraška Penina) è un’intuizione geniale della produzione vinicola carsica. Raggiungo il cimitero lato orto botanico (che naturalmente è quello sbagliato!). Un sentiero però costeggia il lato sinistro del cimitero (proprio a ridosso del muro) e mi ricollega alla giusta via. Passo davanti al cimitero militare e fatta una curva la vista si apre sul Monte Nanos e la valle del Vipacco. Fantastico! Un ponte per attraversare l’autostrada e continuo dritta, fra prati e bosco rado e spettacolare panorama. Sempre dritta finisco per immettermi su una strada asfaltata poco frequentata. Poche pedalate in piano e mi trovo davanti il cartello Vrhovlje. La mia meta è poco distante da qui. Al bivio lascio sulla destra il centro di Vrhovlje, la mia strada mi porta a sinistra, a Dol pri Vogljach. Sopraelevo la ferrovia e ancora a destra. A soli 100 m da me la soddisfazione dello spirito e del corpo... una trattoria! Il giorno è quello giusto (aperto giov-dom); poca gente. Sento necessità di un bicchiere di Malvasia e quale miglior modo di goderlo se non in uno dei tavoli all’aperto sotto l’importante vitigno, spalla a spalla ad un magnifico esemplare di zucca, glorioso simbolo di inizio autunno. Assetto defaticante e udito allertato: il cameriere recita il menù... musica: strudel di spinaci, gnocchi con funghi porcini, ravioli di ricotta ed erbe. Mi intenerisco sul filetto di maiale con aromi carsici e mi emoziono per la crema di mandorle. La trattoria (1888) ha un’atmosfera unica. Accogliente, semplice e con stile (non manca qualche Spacal alle pareti), curata nell’ambiente e nella preparazione e presentazione. Per chi volesse assaggiare un po’ di Carso, questo è sicuramente il posto giusto! Finisco il mio bicchiere e con un enorme sforzo di volontà saluto l’arrosto d’agnello, so che presto lo rivedrò!!!!

Pedalata incerta e un po’ infiacchita dal vizio, mi rimetto in strada. Direzione confine, Col. Un passaggio sotto la rocca di Monrupino per quei pochi metri fra querce e noci e atmosfera da romanzo dell’ottocento, che valgono tutto il Carso. Poi giù verso Opicina. Ore: 15 e 30, giro terminato. Felice e appagata, penso scendendo verso la città. Il mare?! dimenticato. Imbocco Via Commerciale, scendo sorridente immersa nei miei pensieri boscosi ma qualcosa mi spinge ad accelerare. Ansia sottile; passo le rotaie, scendo, curva…e finalmente lo vedo, quello scorcio, forse il più bello di Trieste. Luce pacata, timida; il mare è uno specchio d’oro... ancora invaso dalle vele. La mia triestinità riemerge: Grazie a Dio non sono arrivata troppo tardi!!


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