Per chi vuole fuggire dalla canicola e dall‟affollamento barcolano, una rinfrescante gita in bici sull‟altopiano triestino, lungo i sentieri che collegano alcuni fra i più bei paesini del Carso, a caccia di tranquillità, frescura e (perché no?) con un occhio alle numerose „stazioni-rebechin‟, osmize e agriturismi in cui recuperare preziose risorse idriche e rinfrescare corpo…e spirito.
di Anna Sustersic
Pomeriggio afoso….delle spiagge non distinguiamo più il sasso tanti sono i corpi che le tappezzano …la città è un deserto muto….da giorni siamo seduti…immobili…nessun movimento, troppe risorse idriche sprecate…..sguardo fisso…inerzia…
Se la sola idea di montare in bici provoca una fastidiosa sensazione di soffocamento, se la necessità d‟aria che scivola sulla pelle è un‟urgenza impellente, se l‟immaginaria sensazione di un bicchiere di bianco sotto le frasche già allevia i disagi della canicola …la soluzione è una: raccogliamo quel che resta della nostra energia evaporata sotto il sole, armiamo la bici e partiamo: fuga verso l‟altipiano.
Non troveremo nessuno alla fermata del tram (ricordate?!la spiaggia...): il posto per noi e per il salvifico veicolo è assicurato.
Arrivati ad Opicina ci dirigeremo subito verso Borgo Grotta Gigante da cui imboccheremo la strada verso Rupinpiccolo. Già in questo tratto di strada, bellissimo e pianeggiante, sentiremo rinascere una positiva disposizione verso il mondo. Arrivati a Rupinpiccolo, (dove già merita una breve pausa…magari alla vecchia trattoria Batti Mario in centro paese) gireremo verso sinistra, seguendo l‟asfaltato in direzione Sgonico, per uno dei più bei tratti di strada carsica. Nel tratto che collega Rupinpiccolo a Sgonico, all‟incirca a metà strada (per essere precisi presso il cartello SP8 lato sin della strada) intravedremo un ombra di sentiero che si perde nel prato. Con fiducia e desiderio di abbandonare le comodità dell‟asfalto…ci butteremo. Il sentiero scende lungo il prato…o meglio la traccia di sentiero in questo tratto occultato dall‟erba, piuttosto alta. Concentrati sull‟evitare qualche impertinente sasso, ci lasciamo scivolare godendoci l‟ambiente prativo…ben presto il sentiero incrocia il ben marcato percorso Riselce che seguiamo in direzione Sgonico. Il Riselce è un sentiero naturalistico/didattico la cui partenza ufficiale si trova nel paese di Sgonico, in prossimità del municipio; in questa occasione ne percorreremo solo un tratto…promettendoci di tornare per un giro più approfondito…magari a piedi…e muniti di carta e penna (il percorso offre punti di sosta informativi su geologia, fauna e vegetazione carsica).
Proseguiamo lungo lo stretto sentiero, piuttosto sassoso, attraversando tratti di prato e di boscaglia ma sempre in piano o in leggera discesa…..nessuno sforzo eccessivo è richiesto…risorse idriche salve!! In prossimità di un gruppo di prati di proprietà, il sentiero si allarga, per proseguire più comodo per circa 100 metri di rilassante boscosità. Percorsa questa distanza tiriamo un definitivo sospiro di sollievo immettendoci in un ampio e ben ombreggiato sterrato che, in lieve discesa, non ci richiede altro sforzo che quello di sentirci in pace con il mondo (sentiero 34 ben segnalato bianco/rosso). Costeggiando la ferrovia (alla nostra sinistra) lo seguiamo ignorando tutte le possibili deviazioni fino a raggiungere la strada asfaltata. Qui svoltiamo a sinistra e in pochi metri raggiungiamo il bivio al termine del paese di Gabrovizza (per chi avesse bisogno di integrare zuccheri sali o tannini segnalo lungo questo breve tratto l‟ottima azienda agricola con specialità miele aperta dic/mar apr ven-sab-dom 11-24, luglio mer-dom 16-24). Al bivio di Gabrovizza prenderemo la strada a sinistra (direzione sales)seguendola per un breve tratto fin quando alla nostra sinistra incontreremo l‟imbocco del sentiero 19. Imboccandolo proseguiremo sempre in lieve discesa lungo il comodo sterrato fino ad arrivare ad una biforcazione (avremo un cancello di legno proprio di fronte a noi) dove sceglieremo la sinistra…lo sterrato va pian piano intimidendosi lasciandoci nel selvatico di un più dimesso sentiero, costeggiato da grandi querce…(l‟erba in questo tratto è piuttosto alta!!!).
Presto incontreremo un nuovo bivio che asseconderemo a destra confidando nei segni bianco rossi ben evidenti sugli alberi. Il sentiero si stringe, diventa un‟idea….spazio solo per la ruota…sassi…veniamo inghiottiti da un sommacco rigoglioso ed arrogante ma…per quelli il cui ardito animo, ormai incentivato dall‟idea del bianco, non si farà scoraggiare dall‟aggressività del tratto, la ricompensa arriverà presto venendo proiettati in breve in un comodo e rilassante sterrato che, dopo aver reincontrato la ferrovia ed essersi intrattenuto con lei per un po‟, cede ad un mite asfaltato: siamo a Bristie. Mentre ci godiamo la conquistata comodità, smettendo di pedalare, e lasciando scivolare la bici passiamo davanti all‟ameno Agri Briscak…. (aperto i primi dieci giorni del mese escluso in febbraio e luglio). Siamo in una delle zone più generose del Carso in quanto a osmizze e agriturismi; se ancora a Bristie non sentiamo di esserci guadagnati la pausa, proseguiamo da qui verso destra, in direzione Sales. Saremo imbarazzati di fronte allo spettro di possibilità di ristoro (osmizze abbondanti fra Samatorza e Sales)….e ormai il rebechin sarà tutto guadagnato.
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